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Tipologie di Vulcani



Con il termine vulcano in genere si intende un unico rilievo dalla forma conica ma in realtà gli edifici vulcanici possono assumere dimensioni e forme estremamente articolate.
Innanzitutto bisogna suddividere il vulcano in due strutture distinte: una visibile e l'altra nascosta all'interno della crosta terrestre nella quale sono presenti grandi quantità di magma.
Le caratteristiche delle due strutture variano a seconda del tipo di magma eruttato.


I vulcani si concentrano prevalentemente lungo le subduzioni, le dorsali oceaniche, i rift e in minima parte nei pressi degli hot spots.
Una subduzione si verifica quando è in atto una convergenza tra due placche tettoniche e una delle due è tanto pesante da sprofondare nel mantello terrestre e scivolare sotto l'altra placca tettonica.


vulcani lungo le subduzioni


Le dorsali oceaniche sono spaccature della crosta oceanica dalla quale fuoriesce il magma in risalita dal mantello.
Il materiale magmatico emesso (temperatura di 1200-1300 °C) si accumula in stratificazioni sui fianchi del vulcano.


vulcani dorsali oceaniche


Gli hot spots (ovvero "punti caldi") sono delle vere e proprie sacche di magma, alimentate da pennacchi (detti Mantle plumes) di materiale caldo proveniente da uno strato posto al confine tra mantello e nucleo esterno.
(Ad esempio i vulcani delle Hawaii come il Kilauea e il Mauna Loa si sono formati per la presenza di un "punto caldo")



La struttura nascosta corrisponde alla camera magmatica ovvero un serbatoio di magma localizzato a qualche chilometro di profondità al di sotto della superficie terrestre che alimenta le eruzioni del vulcano.
L'apparato esterno dell'edificio vulcanico e il tipo di attività eruttiva dipendono invece dalla tipologia di magma eruttato che varia a seconda delle aree del pianeta (il magma delle dorsali ad esempio è differente da quello delle zone di subduzione - se vuoi approfondire l'argomento leggi l'articolo "tipi di lava").
Perciò a seconda dell'apparato esterno e dei tipi di eruzioni vulcaniche possiamo suddividerli in:


INDICE




Stratovulcano


Lo stratovulcano è caratterizzato da una forma conica e da pendii molto scoscesi che possono raggiungere un' inclinazione anche di 45° gradi.
Il termine stratovulcano si riferisce alla sovrapposizione di materiale eruttato sia da eruzioni esplosive che da eruzioni effusive ovvero durante le quali sono prodotte colate di lava.



In genere la lava che fuoriesce da uno stratovulcano è talmente viscosa (a causa di un medio-elevato contenuto di silice) che riesce a percorrere solo brevi distanze prima di raffreddarsi e solidificarsi.
Il magma presente nella camera magmatica risale lungo un condotto principale e fuoriesce da un cratere centrale situato sulla vetta del vulcano.
Il magma può comunque percorrere condotti secondari per poi essere espulso in aree diverse e lontane dal "cratere principale".

Gli stratovulcani si concentrano soprattutto lungo le subduzioni e ne sono un esempio il vulcano Krakatoa, il Popocatepetl, il Monte Saint Helens e il vulcano Santorini.
Le eruzioni degli stratovulcani sono prevalentemente di tipo esplosivo e in alcuni casi, per via delle elevate pressioni raggiunte all'interno dei condotti vulcanici, possono esplodere lateralmente provocando il collasso di un versante dell'edificio vulcanico.
Durante queste grandi eruzioni, i prodotti eruttati possono creare una colonna di fumo e cenere vulcanica alta anche 30-40 km.

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Gli stratovulcani sono spesso costituiti da andesite, una roccia eruttata a temperature comprese fra i 900 ed i 1100 °C, tipica del sud America (il nome Andesite deriva infatti dalla catena montuosa delle Ande.)
Un altro tipo di roccia molto comune in questi vulcani è la riolite: a causa del suo alto contenuto di silicio, forma lave molto viscose.
Presso questa tipologia di vulcani possono verificarsi anche terremoti di fortissima intensità (utilizza una delle nostre mappe per scoprire dove sono avvenuti gli ultimi terremoti nel mondo).


tipologie di vulcani stratovulcano
(Fonte licenza Shutterstock)



Vulcano a scudo


Il vulcano a scudo a differenza degli stratovulcani ha fianchi meno inclinati (in generale fra 2° e 10°, raramente più di 15°) ed è caratterizzata da un'attività eruttiva effusiva ovvero non esplosiva.
In genere erutta una lava poco viscosa che riesce a scorrere velocemente sul terreno o sotto di esso (nei famosi tubi di lava) fino ad arrivare a percorrere molti chilometri di distanza senza subire un serio raffreddamento.
Tra le varie tipologie di vulcani essi costituiscono alcuni tra gli edifici vulcanici più grandi del pianeta.
Basti pensare ai vulcani delle Hawaai come il Kilauea o il Mauna Loa che se misurato a partire dal fondale marino raggiunge un'altezza di oltre 9000 metri e infatti, per tale motivo, è considerato il vulcano attivo più grande al mondo (ma non il più grande del sistema solare, nulla infatti può superare il Monte Olimpo situato su Marte).

Un altro grande vulcano a scudo è il Piton de la Fournaise, famoso per le sue splendide colate di lava molto fluida.
Quest'ultimo così come i vulcani a scudo delle Hawaai e il vulcano dell'Isola di Pasqua si sono formati a causa della presenza di un hotspot.


vulcano a scudo
(Fonte licenza Shutterstock)



Vulcano a scudo piroclastico


Esiste anche un raro tipo vulcano a scudo, noto come scudo piroclastico, presente soprattutto lungo le Ande centrali e in Africa.

Come il nome suggerisce, è composto da "depositi di piroclasti" (che si originano dalle lave ricche di silicio) e non da colate laviche basaltiche a basso contenuto siliceo eruttate solitamente presso i "normali" vulcani a scudo.
Uno "scudo piroclastico" erutta lava fluida al termine dell'attività esplosiva.
Ne sono un esempio il vulcano Ambrym e il Masaya.


vulcano a scudo piroclastico
(Fonte licenza Shutterstock)



Vulcano fissurale


Il vulcano fissurale è tipico delle aree in cui sono presenti margini divergenti come nella Rift Valley Africana o nella famosa Islanda, terra di geyser e vulcani subglaciali, in cui è in atto un reciproco allontanamento tra la placca Nordamericana e la zolla Euroastiatica.
Lo spazio vuoto che si viene a creare viene riempito da magma proveniente dalle viscere del pianeta che periodicamente risale in superficie creando lunghe fessure vulcaniche ovvero fratture del terreno dalle quali fuoriesce la lava.
Recentemente, nel 2021, è successo ciò nella penisola di Reykjanes dove il vulcano fissurale Krisuvik è tornato ad eruttare a distanza di secoli.
Sostanzialmente il vulcano fissurale non è costituito da un edificio vulcanico di forma conica ma da lunghe fratture eruttive parallele.


vulcano fissurale islanda
(Fonte licenza Shutterstock)



Vulcano sottomarino


L'ultima delle tipologie di vulcani descritte è quella dei vulcani sottomarini ovvero la più numerosa fra quelle conosciute.
La maggior parte dei vulcani terrestri sono sottomarini e infatti la maggior parte delle eruzioni vulcaniche avvenute sul nostro pianeta potrebbero essersi verificate al di sotto del livello del mare.

In alcune occasioni le eruzioni sottomarine possono durare tanto a lungo dal far emergere dalle acque la vetta dell'edificio vulcanico e creare cosi una nuova isola vulcanica.
Uno scenario previsto dagli scienziati per il vulcano sottomarino Loihi !
A causa dello scarso e difficile monitoraggio, tali vulcani costituiscono un grande pericolo per le zone costiere limitrofe.
Infatti improvvise eruzioni esplosive sottomarine o cedimenti dei fianchi del vulcano possono innescare tsunami devastanti.

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Se sei ancora interessato all'argomento consulta il "Glossario di Vulcanologia" di Mapsism, utilizza la mappa vulcani o dai uno sguardo alla "lista vulcani attivi nel mondo".

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