Isola di Pasqua: i Moai e il vulcano di Rapa Nui

L’isola di Pasqua, chiamata dai nativi “Rapa Nui” che significa letteralmente grande roccia, è un’isola situata nell’Oceano Pacifico scoperta la Domenica di Pasqua del 1722.
È conosciuta in tutta il mondo per Moai ovvero le enormi statue realizzate dagli abitanti del luogo svariati secoli fa.



Photo by Livia Enomoto on Unsplash)


Oggi però non leggerei qualcosa in merito ai misteriosi e affascinanti Moai ma avrai la possibilità di scoprire quanto l'Isola di Pasqua sia magica e interessante anche dal punto di vista geologico.


INDICE

Dove si trova l'isola di Pasqua ?

L'isola di Pasqua è situata nel bel mezzo dell'Oceano Pacifico a circa 3700 chilometri di distanza dalle coste del Sudamerica.
Ecco la mappa:

Come si è formata l'Isola di Pasqua ?

Dal punto di vista geologico la famosa Isola di Pasqua, anche nota come "Rapa Nui", si trova al di sopra di un Hotspot e cioè un'area ("calda") al di sotto della quale vi è un pennacchio di magma proveniente dalle viscere della Terra che rimanendo in posizione fissa per lunghi periodi temporali crea in superficie una sacca di magma e quindi una camera magmatica.
Il pennacchio di magma ha formato l'Isola di Pasqua dunque Rapa Nui è un'isola vulcanica.
Lo stesso meccanismo ha originato i vulcani a scudo delle Hawaai come il Kilauea e il Mauna Loa.



Eric Gaba (Sting), translated by Elborgo, CC BY-SA 2.5, attraverso Wikimedia Commons


Le particolarità non finiscono qui infatti essa stessa costituisce una vera e propria microplacca tettonica indipendente, stretta in una morsa tra la placca di Nazca, la zolla Antartica e la placca Pacifica.
Inoltre ciò che noi vediamo (ovvero l'isola) è solo la parte emersa di un grande complesso vulcanico che è alto circa 2000 metri se misurato a partire dal fondale oceanico.
Sull'isola è possibile distinguere tanti piccoli coni, i resti di colate laviche e i 3 vulcani/centri eruttivi principali: Terevaka, Poike e il meraviglioso RANO KAU.
Quest'ultimo è in realtà una caldera vulcanica formatasi circa 200.000 anni fa, ben più piccola rispetto ad esempio a quella dei Campi Flegrei o del vulcano Taal ma comunque dalle parete alte e ripidissime !



Photo by Franz Nawrath on Unsplash


Al suo interno c'è un lago e sembra che in passato siano stati osservati pennacchi di vapore causati da un'attività geotermale residua.
L'attività geotermale può infatti causare fenomeni vulcanici secondari (a tal proposito dai uno sguardo alle pagine dedicate alle fumarole vulcaniche e ai geyser)
Nonostante ciò i tre “vulcani” di Rapa Nui sono estinti e non rappresentano più una minaccia.

Altrettanto bello è anche il cratere Rano Raraku.



(Pablo Rodríguez from Barcelona, Spain, CC BY-SA 2.0, via Wikimedia Commons)




Dal punto di vista sismico Rapa Nui è abbastanza tranquilla ma a pochi chilometri di distanza sono comunque avvenuti in passato terremoti di una certa entità, anche di magnitudo 6.5-6.7
In quest'area è presente la Dorsale del Pacifico orientale.

Se vuoi seguire l'attività sismica globale utilizza la nostra mappa "ultimi terremoti" oppure dai uno sguardo alla lista terremoti.
La vera minaccia viene però dal mare infatti per via della sua particolare posizione, situata nel bel mezzo dell'Oceano Pacifico di fronte alle coste del Sudamerica, l'Isola di Pasqua è stata più volte investita dalla furia degli tsunami che si originano di fronte alle coste sudamericane.

Lungo la subduzione esistente tra la placca di Nazca e la zolla sudamericana periodicamente si verificano violentissimi eventi sismici (come il terremoto di Valdivia) in grado di generare onde anomale estremamente alte.
Le onde sismiche producono grandi danni nelle aree poste nei pressi dell'epicentro del sisma ma gli tsunami invece possono percorrere migliaia di chilometri arrivando fino all'Isola di Pasqua se non oltre !

La storia dell'isola di Pasqua

L’isola di Pasqua un tempo era lussureggiante e ricoperta da una foresta di palme ma gli abitanti, impegnati assiduamente nella costruzione delle statue Moai iniziarono a disboscare l’intera Rapa Nui rendendola, nel corso dei secoli, brulla e inabitabile.



Photo by Thomas Griggs on Unsplash


Senza una ricca vegetazione vi furono purtroppo ripercussioni anche sulla fauna locale e a livello sociale.
Le condizioni di vita divennero sempre più proibitive e solo pochi nativi riuscirono a sopravvivere.

Alla luce di tutto ciò, conoscendo anche il rischio tsunami a cui comunque l’isola e’ costantemente esposta, viene da chiedersi se i maremoti avvenuti in passato non abbiano peggiorato ulteriormente le condizioni nelle quali versava l’isola...