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Vulcano Taal


  • Nazione
  • Tipologia
  • Ultima attività

  • Latitudine
  • Longitudine
  • Elevazione
  • Filippine
  • Caldera

  • 14.002° N
  • 120.993° E
  • 311 m


Descrizione Monte Taal


Il Monte Taal è uno dei vulcani storicamente più pericolosi e attivi delle Filippine.


monte taal filippine
(foto scattata da Sebastian Kupfahl)


Il vulcano Taal è situato nel nord delle Filippine a meno di 70 chilometri dalla capitale Manila, in un'area metropolitana abitata da oltre 12 milioni di persone.


INDICE



Monte Taal

Il Monte Taal, situato nelle Filippine, è un'enorme caldera vulcanica avente un diametro di oltre 20 km.
Praticamente per darvi un'idea questa enorme depressione vulcanica di forma circolare risulta essere addirittura più grande della caldera dei nostri Campi Flegrei.

La superficie della caldera del Taal è per gran parte occupata da un lago profondo circa 160 metri al cui centro vi è un isolotto largo 5 km, costituito dalla sovrapposizione di alcuni piccoli stratovulcani, anelli di tufo e coni di scorie, al cui centro vi è un ulteriore lago (di dimensioni ben più piccole).
Questo particolare sistema di "lago nel lago" rende il Monte Taal un vulcano unico nel suo genere, studiato da molti ricercatori e visitato ogni anno da migliaia di turisti.
L'enorme caldera vulcanica si è formata nel corso di un'intensa fase eruttiva avvenuta tra 140mila e 6mila anni fa ma in epoca storica, precisamente dal 1572, pare che siano avvenute oltre 33 eruzioni vulcaniche.
L'ultima episodio eruttivo del secolo scorso risale al 1977.




Eruzione vulcano Taal

Il 12 Gennaio 2020, dopo 43 anni di quiete, il Monte Taal è esploso generando un'imponente colonna eruttiva alta svariati chilometri che ha immediatamente spinto le autorità del luogo ad evacuare migliaia di residenti e a sospendere il traffico aereo.
Si è trattata di un'esplosione freatica ma attraverso il monitoraggio del vulcano gli scienziati rilevarono allora uno spostamento del magma verso il cratere del Taal.


Monte Taal
Photo by Brian Kairuz on Unsplash


La risalita di magma ha prodotto un aumento di pressione e di temperatura provocando l'evaporazione quasi istantanea dell'acqua, presente all'interno del vulcano, e quindi la conseguente esplosione di vapore, acqua, cenere, rocce e bombe vulcaniche.
Questo particolare tipo di eruzione/esplosione ha di conseguenza generato un densa colonna di fumo e cenere che pare abbia raggiunto i 15 chilometri di altezza disperdendosi in aree lontane oltre 1000 chilometri dal vulcano.


Il Taal nel corso della storia, a causa delle frequenti fasi eruttive, ha causato oltre 6000 vittime ma ad oggi è ancora più temuto rispetto al passato per via dell'aumento demografico avvenuto nei pressi della caldera vulcanica.
Ricordiamo infatti che nei pressi di Manila, capitale delle Filippine situata a circa 60 km dal vulcano Taal, vivono svariati milioni di abitanti.
Ciò ha spinto le autorità in un primo momento ad emettere un ordine di evacuazione totale che ha coinvolto gli oltre 450mila abitanti che vivono nel raggio di 17 chilometri attorno al vulcano.


cenere vulcanica taal


Come previsto e temuto dai ricercatori dagli esperti dell'Istituto filippino di vulcanologia e sismologia, all'indomani dell'esplosione freatica - per la precisione tra le 02.49 e le 04.28 (ora locale) del 13 Gennaio 2020 - il vulcano Taal ha iniziato a produrre fontane di lava dal cratere principale dell'enorme caldera vulcanica.



Tutte le eruzioni storiche sono avvenute presso l'isolotto posto al centro dell'enorme lago "Taal" (che ha dato il nome al vulcano).
Il lago ricopre l'intera caldera vulcanica ovvero una depressione formatasi a seguito di una colossale eruzione vulcanica avvenuta migliaia di anni fa.
A tal proposito esiste un indice con il quale è possibile classificare l'esplosività di un'eruzione vulcanica e che viene comunemente utilizzato per indicare il potenziale eruttivo di un vulcano.
Si tratta dell'indice VEI ovvero acronimo in lingua inglese di "Volcanic Explosivity Index".
Può essere utilizzato solo per le eruzioni esplosive poiché il valore che ne risulta (su una scala da 0 a 8) è calcolato considerando la quantità di materiale vulcanico eruttato e l’altezza che le colonne eruttive riescono a raggiungere in atmosfera.

Utilizzando questo particolare indice conosciamo perciò il potenziale esplosivo del Monte Taal.
Nei secoli scorsi infatti il vulcano Taal ha generato numerose eruzioni di VEI 4 ovvero con un'esplosività paragonabile all'eruzione del vulcano islandese che nel 2010 paralizzò i traffici aerei di mezza Europa.
Quasi 6mila anni fa però il Vulcano Taal ha dato vita ad una catastrofica eruzione di VEI 6 paragonabile come entità a quella del vulcano Krakatoa avvenuta nel 1883.


L'eruzione del 2020 ha causato la temporanea evaporazione e scomparsa del piccolo lago presente nel cratere del Monte Taal.
Ora il cratere possiede nuovamente un lago ma dai primi mesi del 2021 gli esperti hanno rilevato un aumento delle emissioni gassose e acque con un PH sempre più acido.
Ciò, assieme al rilevamento di alcuni terremoti, fa temere per un nuova violenta eruzione del vulcano.

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