Eruzione imminente dei Campi Flegrei ?
I Campi Flegrei sono un enorme supervulcano situato nel golfo di Pozzuoli a pochi chilometri dal Vesuvio che, da anni, è fonte di preoccupazione per gli abitanti di Napoli e dei comuni limitrofi.
È un vulcano quiescente, l'ultimo suo "risveglio" risale al 1532 d.C., ma in passato ha prodotto eruzioni vulcaniche catastrofiche.
D'altronde stiamo parlando di una caldera vulcanica larga circa 15 chilometri, ovvero una grossa depressione di forma circolare formatasi a seguito di violenti episodi eruttivi, sotto la quale si nasconde un grande camera magmatica.
A spaventare gli abitanti partenopei è anche il bradisismo, ovvero un fenomeno vulcanico che consiste nel sollevamento o abbassamento del terreno.
Dal 2011 l'area della caldera vulcanica si sta sollevando sempre di più e in molti temono che tale fenomeno sia solo il preludio di una nuova eruzione dei Campi flegrei.
In questo approfondimento cercheremo di capire effettivamente come stanno le cose e se la minaccia è reale o meno.
Attualmente non c'è alcuna eruzione in corso, nulla fa pensare possa verificarsi un'eruzione imminente dei Campi Flegrei quindi il nostro unico intento è descrivere i possibili scenari.
INDICE
I segnali che anticipano l'eruzione
Diciamolo subito in maniera chiara: attualmente nulla fa pensare ad un'eruzione imminente dei Campi Flegrei !
Detto ciò la situazione non è assolutamente da sottovalutare perchè da alcuni anni molti parametri hanno spinto la comunità scientifica a monitorare maggiormente il vulcano ma in caso di eruzione imminente dovremmo avere segnali chiari e inequivocabili in anticipo di giorni, settimane o mesi (a seconda del caso).
(Testo di Marco Antonio delli Falconi)
Nella peggiore delle ipotesi, stando a uno studio pubblicato nel 2012 sulla rivista Scientific Reports, potremmo avere solo qualche giorno di preavviso.
In tal caso si spera che le autorità e gli organi competenti possono disporre l'evacuazione degli abitanti nel minor tempo possibile.
Il livello di allerta dei Campi Flegrei è passato dal 2012 da verde a giallo, dunque attualmente è in uno stato di "attenzione" poiché dal 2011 è in atto il sollevamento del suolo.
Il sollevamento, noto come bradisismo, è causato da variazioni interne al sistema vulcanico: l’aumento di temperatura e di pressione nelle rocce del sottosuolo determinano il sollevamento dell’area secondo una geometria a “cupola”.
In passato alcune eruzioni vulcaniche si sono verificati dopo intensi e prolungati sollevamenti del suolo.
Prima dell'ultima eruzione dei Campi Flegrei, avvenuta nel 1532, l'area della caldera vulcanica si sollevò di oltre 8 metri perciò in molti temono possa ripetersi lo stesso scenario in quanto, dal 2011 al marzo 2021, la caldera flegrea si è ormai sollevata di oltre 70 centimetri !
(Bollettino Mensile Campi Flegrei / Fonte INGV)
Il bradisismo non consiste però solo nella periodica variazione altimetrica del suolo, infatti il suddetto fenomeno è accompagnato da eventi sismici che nel tempo diventano sempre più numerosi.
Il perché ciò avvenga è semplice da spiegare: l'area si "gonfia" e stressa le rocce circostanti le quali si "rompono" in maniera repentina generando il terremoto.
Più il terreno si solleva, maggiore sarà la tensione sotterranea e tanto più forti e frequenti saranno i terremoti.
A tal proposito se vuoi sapere dove sono si sono verificati gli ultimi terremoti puoi utilizzare le nostre mappe o la lista terremoti.
Per quanto la situazione sia in rapida evoluzione bisogna ricordare che in passato, precisamente negli anni Ottanta, si è verificata una crisi bradisismica ben peggiore con oltre 500 eventi sismici al giorno ma alla quale non è seguita alcuna eruzione vulcanica.
Oggi siamo ancora lontani dai livelli raggiunti negli anni '80 e non è detto che i Campi Flegrei necessariamente debbano eruttare.
Noi seguiamo costantemente l'attività sismica dell'area e abbiamo creato un video che mostra l'aumento dei terremoti nell'area dei Campi Flegrei.
Bradisismo e terremoti non sono però gli unici aspetti da prendere in considerazione poichè dall'analisi delle fumarole vulcaniche presenti nella caldera risulta esserci un aumento continuo della componente magmatica presente all'interno dei fluidi fumarolici.
(Bollettino Campi Flegrei / Fonte INGV)
Le analisi indicano il progressivo riscaldamento delle parti più superficiali del sistema idrotermale della Solfatara.
In particolar modo l'incremento delle concentrazioni di monossido di carbonio (CO), disponibili alla Solfatara di Pozzuoli, corrisponderebbe ad un aumento di temperatura di circa 45°C fra gli inizi degli anni 2000 (T circa 215°C) a oggi (T circa 260°C).
In caso di imminente eruzione dei Campi Flegrei il livello di allerta verrà elevato al colore arancione e poi, infine, al COLORE ROSSO.
L'eruzione stessa sarà anticipata da forti terremoti, deformazioni del suolo molto accentuale e anomalie chimiche.
Ricordiamo ancora una volta che attualmente per il vulcano vi è un'ALLERTA GIALLA.
>> Se ti interessa possiamo monitorare per te i Campi Flegrei e qualsiasi altro vulcano attivo del pianeta
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Le conseguenze di un'eruzione dei Campi Flegrei
Cosa potrebbe succedere in caso di eruzione dei Campi Flegrei ?
È una domanda alla quale è veramente difficile rispondere perché ogni eruzione è differente dalle altre e tutti i vulcani, indipendentemente dal potenziale distruttivo, possono produrre eruzioni intense, esplosive o assolutamente innocue.
Per fare un semplice esempio il Vesuvio ha distrutto Pompei ed Ercolano nel 79 d.C. ma negli ultimi 2000 anni ha eruttato anche in maniera più blanda e meno catastrofica.
Stesso discorso vale per il temibile Krakatoa, per lo Yellowstone, il Kilauea e qualsiasi altro vulcano attivo del pianeta.
Se ti interessa puoi utilizzare la mappa vulcani e leggere la loro storia eruttiva.
Joseph Wright of Derby, Public domain, via Wikimedia Commons
(A proposito lo sai che i Campi Flegrei e il Vesuvio sono collegati in profondità e alimentati dalla stessa sorgente magmatica ?)
Secondo uno relazione consegnata nel 2012 dalla Protezione Civile in caso di eruzione dei Campi Flegrei potrebbero delinearsi 4 scenari:
- eruzione esplosiva (evento eruttivo magmatico di scala: piccola, media, grande e molto grande).
- eruzione simultanea da più bocche.
- esplosione freatica in aree idrotermali.
- eruzione effusiva (meno probabile).
Le bocche eruttive potrebbero aprirsi nell'area est della caldera vulcanica, che corrisponde ai crateri di Astroni, Agnano, San Vito oppure con meno probabilità nell'area ovest comprendente Averno e Monte Nuovo.
Se vuoi conoscere tutti i crateri del vulcano leggi il nostro articolo "Visitare la caldera vulcanica dei Campi Flegrei".
Fonte: 1 GRUPPO DI LAVORO INCARICATO DELLA DEFINIZIONE DELLO SCENARIO DI RIFERIMENTO PER IL PIANO DI EMERGENZA DEI CAMPI FLEGREI PER IL RISCHIO VULCANICO
Analizzando la storia eruttiva del vulcano degli ultimi 5mila anni gli studi indicano come più probabile (al 95%) un'eruzione di piccola-media entità.
Un evento su scala "grande" e "molto grande", dalle conseguenze catastrofiche, è perciò molto molto improbabile.
Le conseguenze ovviamente variano in base alla scala dell'evento e al tipo di eruzione (ovvero a seconda dello scenario).
Inoltre un'altra incognita è data dall'eventuale interazione del magma con l'acqua del golfo di Pozzuoli, presente in ambienti lacustri (Conca di Agnano), nei laghi intra-craterici come Agnano o negli ambienti idrotermali dell'area Solfatara/Pisciarelli.
L'interazione acqua-magma renderebbe l'eruzione molto esplosiva !
L'eruzione dei Campi Flegrei potrebbe svilupparsi in 5 fasi:
- apertura
- attività esplosiva e formazione di colonna eruttiva
- flussi piroclastici
- ricaduta di cenere
- eventuale attività effusiva
Nella fase 1 l'attività esplosiva sarebbe in grado di lanciare blocchi di roccia e bombe vulcaniche fino a 2 km di distanza generando alcuni flussi piroclastici.
Nei pressi della bocca si accumulerebbero metri di cenere vulcanica e questa prima fase durerebbe alcuni minuti o al massimo poche ore.
Nella fase 2 si formerebbe una colonna eruttiva alta fino a oltre 30 km, a seconda dell'intensità dell'evento.
Durante la fase 3 avremmo un'attività pulsante e la colonna eruttiva, a causa del grande peso, collasserebbe producendo nubi piroclastiche.
Durante la fase 4 l’intensità eruttiva diminuisce notevolmente ma può durare settimane se non mesi.
La fase 5, ovvero l’emissione di lava, non è certa in quanto l'attività eruttiva dei Campi Flegrei è generalmente esplosiva.
Al limite potrebbe formarsi un duomo di lava viscosa o una piccola colata lavica.
Ricordiamo che tutto dipenderebbe dall'entità e dalle dimensioni dell'eruzione.
Se volete approfondire l'intero discorso vi consigliamo di leggere le 122 pagine della relazione:
https://www.google.com/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=&cad=rja&uact=8&ved=2ahUKEwiuoOmo2cHvAhXpAmMBHa6NCyoQFjABegQIAxAD&url=http%3A%2F%2Fwww.protezionecivile.gov.it%2Fresources%2Fcms%2Fdocuments%2Frapporto_GdL_CampiFlegrei_art_70_def.pdf&usg=AOvVaw2jUlaHB8Ipq2dxWbtFBF7
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