Terremoti vulcano Marsili - Catena vulcanica Palinuro
Nel novembre 2017 è stata scoperta una catena di 15 vulcani sommersi nel Mar Tirreno, lunga 90 chilometri e larga 20 situata poco più a nord del vulcano Marsili.
Oltre agli otto vulcani sottomarini già noti la catena vulcanica ne comprende sette fino ad allora sconosciuti.
La catena vulcanica del Palinuro ha una profondità compresa tra 3.200 metri e 80 metri sotto il livello del mare e rappresenta "una spaccatura della crosta terrestre dalla quale risalgono magmi provenienti dalle Isole Eolie, dal Tirreno centro-meridionale, e dall' area compresa tra la Puglia e la Calabria".
Secondo il geologo marino Salvatore Passaro molti di questi vulcani sottomarini sono stati attivi tra 300.000 e 800.000 anni fa ma non è da escludere che siano stati attivi anche in tempi più recenti.
Nel settembre 2019 dopo ulteriori studi i ricercatori dell'INGV hanno individuato un'enorme complesso vulcanico di fronte alla costa tirrenica della Calabria, a pochi chilometri di distanza in linea d'aria da Scalea e Diamante.
Un complesso vulcanico costituito da 3 massicci montuosi rispettivamente ribattezzati dai ricercatori "Diamante", "Enotrio" e "Ovidio".
I primi due sono più lontani dalla costa e possiedono edifici vulcanici con un aspetto più accidentato e deformato per via di alcune faglie presenti nell'area.
Di maggiore interesse è invece "Ovidio" costituito da 5 vulcani dalla forma arrotondata e con una sommità pianeggiante.
L'intero complesso vulcanico fa parte dal punto di vista geologico della stessa catena vulcanica del Palinuro scoperta nel Novembre 2017 ma solo grazie alla ricerca pubblicata in questi giorni sulla rivista scientifica EOS gli scienziati hanno potuto individuare con maggiore precisione i singoli edifici vulcanici del gruppo orientale della catena del Palinuro.
I vulcani scoperti nel corso di queste due ricerche sono estremamente interessanti perchè la loro formazione è avvenuta in un quadro geologico veramente particolare.
In genere i vulcani si concentrano lungo le dorsali oceaniche, gli hot spots e le subduzioni.
Le dorsali oceaniche sono spaccature della crosta oceanica dalla quale fuoriesce il magma in risalita dal mantello mentre gli hot spots sono delle vere e proprie sacche di magma (come le Hawaai o lo Yellowstone),
Le subduzioni invece sono aree in cui vi è una convergenza tra due placche tettoniche e una tra le due è talmente densa e pesante da sprofondare nel mantello terrestre e scivolare sotto l'altra placca tettonica.
Col passare del tempo porzioni di roccia della placca "sprofondata" fonderanno e tenderanno a risalire formando camere magmatiche e successivamente veri e propri vulcani.
L'Italia è disseminata di vulcani attivi ed estinti per via della subduzione della Placca Adriatica anche se ad oggi, a causa di numerosi strappi avvenuti nella litosfera, la subduzione si limita all'area sottostante la Calabria (sotto il Mar Tirreno).
I vulcani in questione però non si sono formati direttamente a causa della subduzione come avvenuto ad esempio per il Vesuvio, lungo la catena montuosa delle Ande o come quelli situati in Giappone.
La catena del Palinuro (quindi anche il complesso vulcanico scoperto nel Settembre del 2019) si sarebbe formata in corrispondenza di una particolare faglia trascorrente (laterale) detta Palinuro STEP (Subduction-Transform Edge Propagator).
La faglia STEP rappresenta il limite settentrionale della subduzione, la linea oltre la quale (più a nord) vi è solo crosta continentale.
L'altra faglia STEP che rappresenta quindi il confine meridionale della subduzione della crosta del Mar Ionio ha nomi diversi, comprende il tratto Tindari - Letojanni e attraversa l'area vulcanica delle Isole Eolie (delle quali fa parte lo Stromboli).
Si tratta dunque di strutture geologiche che possono essere sede di un'intensa attività vulcanica per via dell'interazioni fra la placca in subduzione e il mantello terrestre circostante.
Soprattutto in quelle aree di subduzione dove si assiste anche un meccanismo di Roll-Back: ovvero quando la placca in subduzione, durante il lento sprofondamento, arretra tirando verso di sè la crosta terrestre sovrastante (in questo caso quella del Mar Tirreno) provocando un'estensione e quindi un assottigliamento della stessa crosta
Queste ricerche stanno finalmente facendo luce sui processi magmatici situati lungo le faglie STEP e sui numerosi vulcani che possono nascere in queste particolari aree.
La scoperta della catena del Palinuro è stata pubblicata sulla rivista Nature Communications, ha visto la partecipazione dell' Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), l'istituto per l'ambiente marino costiero del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Iamc-Cnr) e l'istituto neozelandese di Scienze geologiche e nucleari (Gns).
In questa mappa sono presenti tutti i terremoti avvenuti nell'area del Marsili e della catena del Palinuro, dal 1985 ad al 14/11/2017 (con una profondità compresa tra 0 e 15 km):
Qui invece gli eventi sismici, 349 in totale, sono stati riportati in un grafico 3D (usa il mouse o il touch screen per muovere il grafico):
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