Tu sei qui:

Ricostruiti i Campi Flegrei in 3D


I ricercatori dell'Osservatorio Vesuviano dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ov-Ingv) in collaborazione con l'Università Federico II di Napoli sono riusciti a ricostruire in 3D la struttura del supervulcano dei Campi Flegrei e in particolar modo il vulcano SOLFATARA, la zona di degassamento di Pisciarelli e la piana di Agnano.
Insomma le strutture più importante dell'area della caldera vulcanica dei Campi Flegrei che da anni, a causa del bradisismo, si sta sta sollevando in maniera sempre più intensa).

Ciò è stato possibile grazie ad un innovativo uso della "tomografia a resistività elettrica profonda (ERT)", possibile utilizzando strumenti moderni e nuove procedure per l'acquisizione e l'analisi dei dati.
Per chi non la conoscesse la ERT è una tecnica in realtà utilizzata anche dagli archeologi per individuare i resti di edifici e strutture antiche sepolte nel terreno.
Inserendo una serie di elettrodi nel sottosuolo, si analizza la resistività dei "materiali" da cui è composto il terreno (ovvero la capacità di opporsi al passaggio di corrente).
Ogni "sostanza" possiede infatti una propria resistività: ad esempio il rame permette un miglior passaggio delle cariche elettriche rispetto al vetro.
Come potrete immaginare la presenza di fluidi molto conduttivi all'interno delle rocce rende per tale motivo la tecnica dell'ERT molto impiegata per esplorare aree vulcanicamente attive.


Analizzando la resistività misurata al passaggio di corrente tra due elettrodi è possibile ottenere una sezione trasversale del sottosuolo (in poche parole permette di comprendere la composizione di "una fetta" di terreno).
Incrociando questi dati con moltissime altre misurazioni è possibile perciò ottenere una ricostruzione in 3D molto affidabile.

Mediante questa tecnica si è quindi riusciti ad ottenere un modello 3D dei primi 500 metri del sottosuolo dei Campi Flegrei.
Nello specifico è stato ricostruito il vulcano Solfatara di Pozzuoli appurando che si tratta di un "maar", ovvero una cavità a forma di imbuto che costituisce un cratere vulcanico formatosi a seguito di eruzioni molto esplosive (generalemente causate dal contatto tra magma e acqua).
Si è scoperto inoltre che i gas presenti nell'area di Pisciarelli hanno orgine a grandi profondità e fluiscono attraverso un condotto attraversato da numerose faglie.
Il modello 3D utilizzato nello studio ha inoltre evidenziato la correlazione con gli ipocentri dei terremoti avvenuti tra il 2011 e il 2019, dando indicazioni più chiare sulle strutture e sulle faglie attive presenti nell'area.

In conclusione risulta essere uno studio veramente importante perchè ha finalmente permesso di far luce su alcuni aspetti finora poco chiari.


Fonte articolo:
https://www.nature.com/articles/s41598-019-51568-0

Ogni settimana eruttano sempre nuovi vulcani ?


Iscriviti gratuitamente e ricevi per email un aggiornamento settimanale sui vulcani attivi del pianeta. Scoprirai quante volte hanno eruttato da inizio anno, se l'attività vulcanica è in aumento e molto altro ancora !

Aggiornamento settimanale


Torna su