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Il vulcano che fece crollare la Repubblica Romana



Per secoli, gli storici hanno analizzato gli aspetti socio-economici che hanno determinato la fine della Repubblica Romana cercando di ricostruire le fasi cruciali di quel periodo, gli anni segnati dall'assassinio di Giulio Cesare e dalla progressiva ascesa di Ottaviano.
Secondo un recentissimo studio gli ultimi burrascosi decenni della Repubblica Romana potrebbero però essere stati fortemente influenzati dalla violenta attività eruttiva di un lontano vulcano situato in Alaska.

Dopo il 44 a.C., anno in cui venne brutalmente ucciso Giulio Cesare, le fonti scritte parlano di carestie e malattie che gli autori dello studio credono siano state indirettamente "causate" da un'eruzione vulcanica avvenuta proprio in quegli anni, talmente devastante da aver lasciato tracce di cenere vulcanica rinvenute in Russia, Groenlandia, Germania, Danimarca e altri Paesi.

Se abbiamo utilizzato una foto di antiche rovine romane immerse nella neve non è un caso perchè sulla base di tale studio, tra le cause che determinarono il passaggio dalla Repubblica all'Impero potrebbero rientrare anche i pesanti cambiamenti climatici avvenuti in tutta Europa a seguito della violentissima eruzione causata dal remoto vulcano Okmok nel 43 a.C.

L'esplosione creò una caldera vulcanica larga quasi 10 Km, riversò nell’atmosfera un quantitativo enorme di fumi e ceneri che in breve tempo si distribuirono in larga parte dell’emisfero settentrionale offuscando parzialmente la luce solare.
In tutta Europa fu registrato un abbassamento della temperatura di 7° gradi centigradi e un netto incremento delle precipitazioni: del 50-120% nel sud Europa durante l’estate e fino al 400% durante l’autunno !
A proposito degli effetti climatici causati dalle eruzioni ti consigliamo di leggere il nostro approfondimento sul legame vulcani - clima.
E' un pò tecnico però permette di capire nel dettaglio tutti i meccanismi che comportano un raffreddamento globale e nel peggiore dei casi a ciò che gli scienziati chiamano inverno vulcanico.

Condizioni molto umide e fredde che ridussero i raccolti aggravando i problemi di approvvigionamento alimentare con conseguenti sconvolgimenti politici in tutto il bacino del Mediterraneo.
Eh si perchè gli autori dello studio credono che la potente eruzione del vulcano Okmok, avvenuta nel 43 a.C., abbia accelerato non solo il crollo della Repubblica Romana ma anche il declino della dinastia tolemaica in Egitto, con Cleopatra al potere.

L'eruzione del vulcano Okmok ebbe infatti ripercussioni climatiche anche sul fiume Nilo e sulle inondazioni che annualmente rendono i campi fertili permettendo un’agricoltura ottimale.
Ma tra il 43 e 42 a.C. il Nilo non ebbe la solita piena annuale, la pioggia fu insufficiente per attuare una coltivazione abbastanza redditizia e l’Egitto piombò nella carestia.

E' davvero incredibile pensare che dietro a questi sconvolgimenti politici possa esserci un vulcano situato a oltre 8000 chilometri di distanza e un'eruzione catastrofica classificata VEI 6 secondo il Global Volcanism Program, praticamente simile, per gravità, a quella del vulcano Krakatoa avvenuta a fine 800').

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