Un nuovo vulcano sottomarino nei pressi dell'isola Mayotte ?

E' da svariati mesi che vi parliamo di quanto sta succedendo a largo di Mayotte, un isolotto paradisiaco situato nelle acque dell'Oceano Indiano tra l’Africa e la punta settentrionale del Madagascar.
Luogo incantevole e destinazione ambita per via delle sue spiagge estremamente belle e variegate, costituite da sabbia scura di origine vulcanica o da soffice sabbia bianca.

Eppure la tranquillità in cui erano immersi questi paesaggi è improvvisamente venuta meno l'11 Novembre 2018, giorno in cui l'isola è balzata alle cronache attirando l'attenzione della comunità scientifica.
A fine Novembre 2018 dall'isola Mayotte, in assenza di un vero e proprio terremoto, si sono propagate strane onde sismiche che hanno attraversato l'intero pianeta per oltre 20 MINUTI !
Onde sismiche lente, con frequenze molto basse, avvertite solo dai sismografi e alle quali il BRGM, ovvero il "servizio geologico nazionale francese", ha tentato di dare una spiegazione ipotizzando che al largo dell'isola fosse in atto un movimento magmatico e quindi la nascita di nuovo vulcano.


Un' ipotesi veramente incredibile perchè secondo l'ipotesi formulata dagli esperti francesi si tratterebbe comunque di un vulcano intraplacca, ovvero di un nuovo centro vulcanico posto in una zona situata a grande distanza dai margini delle placche tettoniche dove in genere si concentra tutta l'attività sismica e vulcanica.


Dopo mesi di estenuanti ricerche gli scienziati hanno scoperto che l'intera isola si è spostata di 10 centimetri verso Est ed è “sprofondata” nell'oceano di ben 15 centimetri !
Movimenti che in genere coincidono proprio con l’esistenza di una camera magmatica sotterranea che si sgonfia man mano che il magma defluisce.

Fino a qualche giorno fa però si pensava che oltre 1 Chilometro cubo di magma fosse defluito verso un'altra zona limitrofa ma rimanendo comunque intrappolato all'interno della crosta terrestre.
Una spiegazione sicuramente plausibile ma che gli isolani di Mayotte forse non hanno mai preso in considerazione perchè non spiegava l'inquietante moria di pesci e le maleodoranti esalazioni di gas vulcanici.

Ora però grazie alle ultime analisi sappiamo cosa è veramente successo in questo remoto angolo di Oceano Indiano...

Da Giugno dello scorso anno è stata inviata nell'area una missione scientifica guidata dalla nave da ricerca Marion Dufresne per indagare sul curioso fenomeno.
Negli ultimi mesi è stato utilizzato un potente sonar per mappare la superficie del fondale oceanico (profondo 3.5 km) ed estrapolarne una sorta di "immagine".
Analizzando le mappe ottenute è stato scoperto un nuovo gigantesco vulcano, che era probabilmente assente in quelle realizzate in passato !
Gli scienziati hanno individuato una enorme camera magmatica posta tra i 20 e i 50 chilometri sotto la superficie terrestre.
Magma che una volta entrato in contatto con le gelide acqua marine ha letteralmente spaccato la crosta terrestre dando vita all'eruzione sottomarina che ha generato il nuovo vulcano.
Il materiale è stato eruttato "solo" fino a 2 chilometri di altezza dal fondo dell'oceano, perciò non è stato osservato nulla in superficie.


Secondo gli scienziati il giovane vulcano è alto 800 metri (a partire dal fondale) e misura 4.8 chilometri nel suo punto più largo.
Non è ancora chiaro però se il vulcano sottomarino sia ”nuovo” o se semplicemente stia ricominciando ad eruttare su una struttura molto più antica.
Considerando le dimensioni del vulcano siamo sicuamente di fronte alla più grande eruzione vulcanica sottomarina mai registrata dall'uomo !
Per ora gli abitanti di Mayotte e del vicino Madagascar non corrono rischi ma il governo del luogo indaga costantemente questo fenomeno eccezionale ed pronto ad adottare le misure necessarie per prevenire i rischi che questo "mostro sottomarino" potrebbe rappresentare.


A questo punto ci chiediamo se l'eruzione sia ancora in atto e se nei prossimi mesi o anni avremo la fortuna di assistere alla nascita di un nuovo vulcano.
Sarebbe qualcosa di meraviglioso oltre che un'occassione unica per comprendere meglio questi fenomeni e più in generale il nostro pianeta.

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