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Scoperto un sistema di faglie attive sui fondali del Salento



Nel 1743 a circa 50 chilometri dalle coste del Salento, nel sud della Puglia, avvenne un devastante terremoto di magnitudo 6.7 percepito in una vasta area della penisola, fino a Trento e Milano, e nelle vicine isole greche situate nel Mar Ionio.
Il violento sisma causò ingenti danni nella regione salentina e fu addirittura in grado di generare uno tsunami, riguardo al quale però le informazioni contenute nelle fonti storiche sono abbastanza scarse.

I racconti si limitano unicamente a descrivere gli effetti osservati nel porto di Brindisi, come il ritiro del mare, ma secondo alcuni studi nella zona costiera situata di fronte all'area dell'epicentro le onde potrebbero avrebbero raggiunto un'altezza di svariati metri.
Se non vi avessimo detto il luogo probabilmente avreste associato l'intero evento ad altri luoghi del Sud Italia caratterizzati da una più intensa e frequente attività sismica come ad esempio la Sicilia o la Calabria.
Quando si parla di terremoti in effetti la Puglia meridionale con il suo meraviglioso Salento non è il primo luogo che ci balza in mente.

Il sisma del 1743 disorienta voi e per anni ha fatto altrettanto con ricercatori e studiosi che hanno cercato invano di individuare la struttura tettonica responsabile del violento terremoto e dall'annesso tsunami.
Ora però l'arcano mistero potrebbe essere stato svelato perchè grazie a uno studio pubblicato sulla rivista Tectonics i ricercatori dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS) hanno individuato per la prima volta un sistema di faglie attive sui fondali pugliesi che potrebbe aver causato proprio il terremoto di magnitudo 6.7 del 1743 !

Il sistema di faglie, chiamato "South Apulia Fault System" (SAFS), è stato identificato grazie alle campagne geofisiche eseguite con la nave OGS Explora e la ricerca ha dimostrato che seppur il sistema abbia iniziato la sua attività tettonica nel periodo compreso tra 1.3 e 1.8 milioni di anni fa è tuttora attivo.
Il sistema di faglie ha un movimento estensionale di 0.2 - 0.4 millimetri l'anno e si estende per un centinaio di chilometri a partire dalla località di Santa Maria di Leuca.

In futuro saranno svolti ulteriori studi che permetteranno di acquisire nuovi dati per comprendere con maggiore precisione la reale estensione e pericolosità dell'intero sistema di faglie.

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