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Vulcani attivi sul pianeta Venere ?



Il secondo corpo celeste più vicino al sole, quel pianeta che per massa e dimensioni viene spesso definito come gemello della nostra Terra potrebbe ospitare tuttora vulcani in piena attività.
In realtà Venere è probabilmente il pianeta del sistema solare con la maggior quantità di vulcani: ne sono stati individuati in superficie circa 1500 di dimensioni medio-grandi e addirittura potrebbero esserci svariate migliaia di edifici vulcanici di dimensioni minori.


vulcani pianeta venere
(Fonte: https://solarsystem.nasa.gov/planets/venus/galleries/?page=0&per_page=25&order=created_at+desc&search=&href_query_params=category%3Dplanets_venus&button_class=big_more_button&tags=venus&condition_1=1%3Ais_in_resource_list&category=51)


Si tratta di un pianeta in cui vivere attualmente sarebbe proibitivo se non impossibile.
Un incredibile effetto serra avvolge l'intera superficie in un clima infernale in cui la temperatura teoricamente non scende quasi mai sotto i 400 gradi centigradi.
Un'atmosfera con altissime concentrazioni di acido solforico, densa, pesante ma che in passato (difficilmente da quanto si possa immaginare) potrebbe aver avuto un aspetto decisamente diverso e molto più simile a quella del nostro pianeta.
Infatti secondo alcune teorie e recenti simulazioni, esposte al congresso Europeo di Planetologia di Ginevra, Venere potrebbe aver ospitato un oceano poco profondo e temperature temperate, simili alle nostre, per oltre 3 miliardi di anni.


Poi all'improvviso, 700 milioni di anni fa, un evento catastrofico di cui sappiamo ben poco catapultò il pianeta in un'atmosfera surreale.
Per qualche motivo nel corso del cataclisma planetario sarebbe stato emesso un'enorme quantità di magma responsabile a sua volta di aver liberato il grande volume di anidride carbonica che ancora oggi "soffoca" il pianeta.

La superficie di Venere appare perciò geologicamente molto giovane ma fino a qualche anno fa non erano mai state trovate tracce effettive dell'esistenza di vulcani ancora attivi sulla superficie venusiana.
A tal proposito nel 2010, la sonda dell'ESA Venus Express riuscì a identificare alti livelli di radiazione infrarossa (di calore) nei pressi dell'Idunn Mons, un vulcano dell'emisfero sud-occidentale di Venere alto 2500 metri e con un diametro alla base di oltre 200 km.
Ebbene in uno studio del 2016 combinando i dati infrarossi di Venus Express con i dati radar ad alta risoluzione della sonda Magellano della NASA, che ha orbitato intorno a Venere negli anni 90', gli scienziati sono riusciti a ricreare una mappa geologica completa del vulcano individuando una antica colata lavica lunga 20 km sul versante est della montagna.
Nel 2012 furono inoltre rilevati picchi di anidride solforosa, ovvero un gas comunemente "prodotto" dai vulcani attivi presenti sulla Terra.



AGGIORNAMENTO LUGLIO 2020

Secondo un recentissimo studio, pubblicato sulla rivista Nature Geoscience, sembra che Venere sia tuttora molto irrequieto dal punto di vista vulcanico.
Gli scienziati hanno infatti identificato ben 37 strutture vulcaniche che sembrano essere state attive di recente e che potrebbero esserlo ancora oggi.

Secondo Laurent Montési, uno degli autori dello studio, "è la prima volta che con assoluta certezza possiamo affermare si tratti di vulcani ancora attivi.
Forse dormienti, ma non estinti.
"

Tecnicamente gli scienziati hanno individuato delle strutture vulcaniche definite "corone" la cui formazione avviene quando un getto di roccia fusa sale dal mantello verso la crosta, in un processo geologico simile a quello che, sulla Terra, ha portato per esempio alla formazione delle isole Hawaii e dei suoi vulcani come il Kilauea (in parole povere anche su Venere abbiamo degli hotspot).
Le 37 corone probabilmente attive sono raggruppate in diverse zone del pianeta, aree che, dicono gli autori del lavoro, “potrebbero essere punti di interesse per future missioni spaziali”.
Molte di queste particolari strutture sono situati intorno all'equatore di Venere, in qualcosa che potrebbe ricordare il nostro anello di fuoco.

Per noi è una scoperta emozionante e attendiamo con ansia il giorno in cui osserveremo un vulcano alieno eruttare lava e lapilli...
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